BIOGRAFIA
1957 PRIMA MOSTRA PERSONALE
Le prime tappe del suo percorso di individuazione sono la piccola personale che Manzoni inaugura il 23 ottobre nel foyer del Teatro alle Maschere e quella che inaugura il 3 dicembre alla Galleria del Corriere della Provincia di Como, occasione in cui pubblica lo scritto più compiuto e meditato di questa stagione di attivismo, Prolegomeni a un’attività artistica, che si conclude così: “Lo spazio-superficie del quadro interessa il processo autoanalitico solo in quanto spazio di libertà in cui noi andiamo alla scoperta; come tavola delle presenze dei germi intorno ai quali e sui quali noi siamo organicamente costituiti. Qui l’immagine prende forma nella sua funzione vitale: essa non potrà valere per ciò che ricorda, spiega o esprime (caso mai la questione è fondere) né voler essere o poter essere spiegata come allegoria di un processo fisico: essa vale solo in quanto è: essere.”
La mostra coincide di fatto con l’esaurirsi della sua esperienza nell’orbita nucleare e le prime sperimentazioni acrome, avviate negli ultimi mesi dell’anno (nell’aprile 1955 Claude Bellegarde ha presentato a Milano alla Galleria Apollinaire la mostra “Achrome”, e nel gennaio 1956 Yves Klein, nello stesso spazio, “Proposte monocrome. Epoca blu”), che egli intende pienamente contrapposte all’ancoraggio iconografico sempre più esplicito nei compagni di strada.
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Tenderly, 1957 c., olio su tavola, 130 × 83 cm
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Senza titolo, 1957, catrame e smalto su cartone, 38 × 28 cm
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Achrome, 1957-58, gesso, 120 × 60 cm